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Capitolo I - Prima del Tranve

PRIMA DEL TRANVE



Da l'ORDINE - CORRIERE DELLE MARCHE -
SABATO - DOMENICA 17-18 LUGLIO 1909

La Tassa sulle biciclette - Colla nuova legge questa tassa è ridotta a lire  6; ma non è che un primo passo verso l'abolizione di una imposta che un ciclista indomito ha paragonato ad una eventuale tassa sulle scarpe. E' da sperare infatti che col tempo anche l'Italia seguirà l'esempio della Francia e di altre nazioni riducendo prima, e poi abolendo del tutto una tassa che, senza essere di grande sollievo per le finanze dello stato, costituisce un freno alla diffusione di un mezzo rapido di locomozione, destinato specialmente alle classi più modeste, e uno sport educativo ed igienico.Anche l'On. Crespi, che è stato relatore del disegno che modificava la tassazione delle biciclette e delle automobili, ha affermato infatti che la tassa ostacola la diffusione della bicicletta perché corrisponde talvolta al 20 o al 15 per cento del prezzo d'acquisto della macchina. Vero è che solo in Italia ed in Francia è colpita da speciale tassa governativa. Quanto poi è accaduto in Francia forma la più sicura riprova che una tassa come quella che attualmente si paga in Italia è di danno così al ciclismo che all'erario. In Francia infatti, quando la tassa era di lire 10,80, i velocipedi tassati erano in numero di 483.414, erano, si noti, in numero quasi uguale a quello risultante dalla statistica italiana. Quando la tassa fu ridotta a lire 6 e cioè nel 1899, il numero dei velocipedi tassati salì a 838.856 e nell'anno susseguente a 987.130 e l'erario francese si trovò a incassare un milione di più di quanto incassava nell'anno antecedente alla diminuzione della stessa. Incoraggiato da si brillante risultato il governo francese ridusse ancora la tassa da 6 a lire 3; e il numero dei velocipedi tassati raddoppiò ancora, superando i due milioni nel successivo anno. Tutte le persone competenti sostengono che un analogo fenomeno debba riprodursi in Italia, tanto più che nel nostro paese sono più scarsi i mezzi di comunicazione fra grandi e piccoli centri. Ond'é che i ciclisti possono continuare a pedalare con entusiasmo, nella speranza di veder presto ridotta a lire 3 la tassa annuale.

Il i° maggio 1876 il Comune emanò il Regolamento per il servizio delle vetture di piazza, del quale pubblichiamo il testo integrale qui di seguito (cun tanto de cupertina).


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